sabato 29 maggio 2010

voglia di horror (pt.2)


il titolo
Hatchet
il sottotitolo
"non è un remake, non è un sequel e non è un horror giapponese. Il ritorno della scuola americana dell'horror classico"

-Wow- dico
e già mi penso qualcosa alla Rob Zombie con un tocco di vintage.
Niente di più sbagliato
di nuovo birra e teenager
e lui. si lui. il killer mascherato. insomma non è bastata la lezione dei 10 nightmare, vari halloween, venerdì 13 e tutta la serie degli altri killer in maschera. ne creano uno nuovo. come vendere frigoriferi al polo nord.

il film finisce e sorrido. perché? perché mi sorprendo a pensare "il finale sembra tagliato con l'accetta" (hatchet = accetta)
il sorriso mi muore sulle labbra

(ps. il prossimo post dovrà parlare di fumetti)

giovedì 27 maggio 2010

voglia di Horror

oppure mi capita di dire: "ho voglia di Horror!!!"
si, magari dopo una settimana che guardo animazione o i film di Shinya Tsukamoto (quello di Tetsuo: The Iron Man) che proprio leggeri non sono anzi... ma dopo questo complicarsi la vita con sottotitoli vari e trame complicate, cervellotiche mi viene voglia (insana) di Horror. Splatter nudo e crudo senza concessioni alla trama ma con un sacco di sangue e amenità varie. qualcosa per riderci su insomma.

E allora via, a tirare giù GigaBite di roba (si lo so, è illegale e uccide il Cinema... ) con titoli che per un motivo o per l'altro mi stuzicano la fantasia.

uno si chiama "nickname: enigmista", mi ricordo che lo ignorai un pò di tempo fa per via della troppa somiglianza con il più famoso e sequelato "saw: l'enigmista". Ho deciso di rimediare alla svista e do una seconda chance a questo film. Non leggo neppure la trama. Penso "magari è proprio quello che ci vuole...". Fremo dall'ansia. Parte il lettore. E cosa mi ritrovo?
Un filmazzo addolescenzial-liceale in puro stile americano con tanto di birra, ragazze, allusioni maliziose e tutto il resto. Lo guardo ridendo di me e rimpiangendo il vecchio e caro Shinya o gli altri film che formano una pila spropositata che sono quelli da rivedere perchè per un motivo o per l'altro non ho finito di vederli o sono finiti nel dimenticatoio. Ma il bello di tutto questo cos'è?

Neppure un pò di sano Splatter, che poi era quello che andavo cercando.
Così imparo.

martedì 25 maggio 2010

Premessa

ho deciso di aprire questo blog per scriverci le mie impressioni sui fumetti che leggo (ma anche dei film che guardo e la musica che ascolto).

Questo senza la pretesa di fare critica ma dare il punto di vista di semplice apassionato, da uomo della strada insomma.

Ho voluto chiamare questo Blog "Dark Ink Noise" perché in un certo senso voglio concentrarmi su queste tre parole. L'inchiostro di kina dei fumetti, l'inchiostro nero, oscuro di certe pagine, e l'oscurità di certa musica che per molti è rumore, il rumore che può fare l'oscurità, l'inchiostro che fa scalpore, rumore che in un certo senso fa discutere.

Certo che parlare di fumetti in un Blog è come sparare ad un pesce in un barile; credo ci siano migliaia di blog, siti, forum che trattano di questo argomento. Ammettiamolo il fumetto sta vivendo un periodo strano, i nuovi media lo hanno riportato all'attenzione (successe anche negli anni 80-90 ma in maniera negativa...) i manga spopolano tra i più giovani mentre quelli più grandicelli trovano pane per i loro denti con le storie più mature o con gli anime della loro infanzia. I super eroi risorgono grazie a trilogie di film con budget spaventosi e si tenta di portare sul grande schermo qualcosa di assai impegnativo, la "continuity" dell'Universo Marvel.
Le manifestazioni nascono un po ovunque grazie anche al sempre più crescente fenomeno del cosplay e sempre più canali trasmettono animazione giapponese dando vita così a nuovi fenomeni che durano una o due stagioni.

Io scarto a priori certe cose troppo shonen ma non perché mi senta superiore ma perché credo ci siano altre cose interessanti anche se meno publicizzate.
Non sdegno il Dylan Dog o Nathan Never "perché non è manga" e nell'universo supereroistico sono poco più che un novellino ma credo che le storie dell'ultimo decennio (ma ci sono esempi anche antecedenti, anzi è forse tra gli anni 80 e 90 che si incontrano i Punti Saldi, le pietre d'angolo, le svolte epocali) siano molto mature e interessanti. Non esclusivamente dal punto di vista grafico, non sono solo storie d'autore vestite da "favola" sono una commistione di tutte e due le arti, sia grafica che narrativa.

Fatta questa premessa, mi metto a "graficare" e smanettare un po'---