mercoledì 2 maggio 2012

S.C.A.L.P.E.D.


"da qualche parte c'è una vampata di sangue e gloria che aspetta solo te " Agente Fallsdown a Dashiel Badhorse


Scalped è il fumetto che ho sempre voluto leggere anche prima di conoscerlo (e che un giorno mi piacerebbe scrivere).
Scalped è disperato e come molte storie disperate brillano di più quanto più è oscuro il contesto.
Scalped è squallido e reale tanto da sembrare un "Gomorra" all'americana dove "le vele" di Scampia cedono il posto alla bruttura della riserva indiana di Prairie Rose. Bruttura umana e sociale. Povertà, disoccupazione, alcolismo e tossicodipendenze, lotta sociale, corruzione e sciamanesimo sono gli ingredienti nel calderone di questo fumetto targatto Vertigo. Uno scenario senza speranza ne redenzione dove tutti hanno segreti da nascondere e molti sono disposti a tutto pur di tenerli sepolti.
Ho letto i primi tre volumi dell'avventura di Dashiel Badhorse e del suo ritorno a casa, la riserva indiana di Prairie Rose, feudo del boss locale, capo tribù e un'altra quantità di mansioni più o meno legali, Red Crow che si appresta ad inaugurare un casinò che dovrebbe portare dollari americani nella riserva e soprattutto nelle sue tasche. Ad opporsi allo strapotere di Red Crow è rimasta solo Gina Badhorse, madre di Dashiel e attivista per i diritti dei nativi americani, cosa che la ha portata diverse volte a scontrarsi con la legge (FBI compresa) con nefaste conseguenze. Gina non vede suo figlio Dashiel da 14 anni e ritrovarselo al servizio dell'odiato nemico (ed ex amico e compagno di lotta politica) Red Crow complica ulteriormente le cose e non aiuta il riavvicinamento tra madre e figlio.
La vita fuori della riserva non è stata certo facile per Dashiel ma non per questo è felice di tornare a casa. Il giovane Dashiel non è mai stato affascinato dai racconti, dai miti e dalle legende  che sua madre gli raccontava e quando è dovuto andar via se n'è andato senza guardarsi indietro.

Nel primo volume, Nazione Indiana, assistiamo al burrascoso ritorno del figliol prodigo che si guadagna la divisa (e un posto da soldato cane) al servizio non della comunità ma del boss Red Crow che della riserva è il padre padrone. I metodi di Bad Horse non sono certo ortodossi ed è proprio per questo che piace al suo capo che non si può certo definire un gentiluomo. Anche per lui è chiaro che Bad Horse è come suggerisce il nome, un cavallo pazzo e lo sguinzaglia a fare retate in casalinghi laboratori di metanfetamina. Il primo volume è una galoppata in sella a questo cavallo e ci sono almeno due colpi di scena magistrali che complicano ulteriormente lo scenario di guerra. Nel primo scopriamo che Dashiel è un agente del FBI infiltrato nella riserva col compito preciso e specifico di incastrare Red Crow "con le mani sporche di sangue" e se il sangue dovesse essere quello di Dashiel... tanto meglio.
Nel secondo volume "Casinò Boogie" il ritmo cambia e sembra di vedere un film come li faceva una volta Quentin Tarantino. Infatti il tempo non scorre lineare nella narrazione e lo stesso avvenimento viene narrato da più punti di vista. I disegni di R.M. Guéra contribuiscono a dare a Scalped un aura Pulp che non dispiace, non di perde nei dettagli ne in virtuosismi tecnici di foto-realismo ma è molto incisivo e volutamente sporco. Uno stile che si sposa benissimo con la narrazione di Jason Aroon rivelazione del comic-dom americano).

L'unico difetto che si può trovare  in questo fumetto è la scarsa reperibilità e il prezzo di copertina elevato a cui ci ha abituati la Planeta (senza parlare della cronica assenza di editoriali o del fatto che i volumi siano difficili da individuare in sequenza senza spulciare le note interne). Questo può forse scoraggiare il lettore meno avventuroso ma ripagherà ampiamente che cerca un fumetto alternativo, maturo, serio.