sabato 22 settembre 2012

THE DIVIDE


The Divide è un film che ho visto senza sapere cosa aspettarmi, almeno non precisamente. E' raro che mi capiti, di solito leggo qualche recensione o ho qualche idea preconcetta. Sapevo che era un horror atipico o un film di fantascienza. Insomma non sapevo se era un buon film o una schifezza e me lo sono guardato con atteggiamento neutro ma anche abbastanza critico.
L'inizio è confuso. Un'esplosione sopra una città vista da una finestra dalla quale guarda una ragazza. La ragazza sta piangendo. Dopo di che, CAOS. Gente che fugge da tutte le parti. La ragazza viene trascinata via. Alla fine si rifugiano nello scantinato di un palazzo. Tutto questo accade in tipo due minuti. Nello scantinato c'è un tizio, il manutentore del palazzo stesso, che ha trasformato lo scantinato in una sorta di bunker anti-atomico. Presentazione dei personaggi veloce. La ragazza della finestra, il ragazzo che all'inizio sembra solo un nerd, una madre con la bambina, tre ragazzotti classici teppistelli con i giubbotti di pelle, un uomo di colore e il tipo strano con la paranoia radioattiva che non permette a nessuno di uscire dal bunker per paura delle polveri radioattive. La tipica situazione da stanza chiusa insomma, dove i caratteri dei personaggi dovrebbero venire fuori piano piano dal modo di reagire ad una situazione imprevista. Niente di nuovo né per gli horror né per la fantascienza. Il fatto di sapere che è (forse) un film di fantascienza mi fa aspettare degli alieni.
Qualcosa deve pur succedere, o no?  Intanto la paranoia, antipatica da manuale, del tipo tiene vivo il gruppo e iniziano le prime tensioni. Poi qualcosa succede, qualcuno cerca di entrare e sembrano proprio dei cazzo di alieni o qualcuno con l'equipaggiamento adatto per combatterli. Prepongo per la seconda e mi soffermo un attimo sull'equipaggiamento, sembrano usciti fuori da qualche videogioco e in fondo fanno il loro porco effetto, ancora poco per giudicare la qualità del film dagli effetti speciali. Da come si muovono sembrano soldati, minacciano con le armi e non dicono una parola mentre i rifuggitati aspettano una risposta alle loro molte domande. Non sono amichevoli ne disponibili, usano violenza e strappano la bambina alla madre e la mettono dentro una specie di sacco anti-radiazioni. Qualcuno si ribella, scappa e cerca di nascondersi ma i soldati sembrano determinati a non farsi mettere sotto e mentre un gruppo di loro porta via la bambina alcuni di loro, armi spianate, danno la caccia ai poveri superstiti. Beh, alla fine i soldati hanno la peggio e il gruppo si ritrova con uno dei ragazzotti feriti, una bambina in meno ed una tutta anti-radiazioni in più... e un fucile super-tekno che l'antipatico paranoico non vuole mollare.
(Noto qualche illogicità nella situazione ma và beh...)
La povera madre inizia a dare di matto e decidono di chiuderla in una stanza dello scantinato. Io, segretamente, spero che il film si trasformi in u n Kn il Guerriero dato che la situazione assomiglia a quando Toki chiude tutti dentro al rifugio e lui resta fuori a godersi le radiazioni. Volevo un film dl genere sapendo che, se nella remota eventualità avessero deciso di usare un incipit simile il risultato sarebbe stato quanto meno ridicolo.
Uno di loro, dei sopravvissuti, esce fuori per provare di recuperare la bambina. Vestito della tutta del soldato morto si avventura oltre quella porta dove sono svaniti gli strani soldati. Si trova in quella che sembra un corridoio di un astronave ma è solo una specie di tenda di contenimento. Saltando i particolari il tipo viene scoperto ma riesce a tornare alla base anche se senza bambina. I tipi di fuori saldano la porta e intrappolano definitivamente i sopravvissuti dentro al bunker-scantinato .
Da qui il film inizia a prendere una strana piega. Il cibo inizia a scarseggiare, si formano alleanze all'interno del gruppo. Alleanze e sospetti che portano i sopravvissuti a trasformarsi in bestie peggio dei predoni di Ken il guerriero... il film scorre in un crescendo di insana violenza fisica e mentale. Ad un certo punto mi sembra di riconoscere in uno dei ragazzotti Milo Ventimiglia, quello di Heroes, ma non ne sono sicuro. Tutti gli altri attori sono a me sconosciuti.
Alla fine del film, nei titoli di coda, mi tolgo la curiosità. Era lui, il Milo Ventimiglia di "una mamma per amica" in un film sadico come un pugno in faccia ad una donna.
Era da Martyrs che un film non mi colpiva in quel modo violento ma attraente.
Applausi.

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