sabato 7 luglio 2012

Lobotomia (dead of the undead)


Una forte emicrania lo  perseguitava da diverso tempo. Molteplici voci rendevano incoerenti i suoi pensieri. Era allo stremo. Non dormiva e vistose occhiaie cerchiavano i suoi occhi. Occhi che affogavano in un misto di pazzia, paura e orrore. Si guardava allo specchio, il suo sguardo si spense e non ebbe bisogno di ulteriori indugi, spense ogni stimolo esterno, isolando le voci che urlavano e scalpitavano chiuse in quella gabbia mentale. Aprì il cassetto e quando ebbe in mano il freddo metallo della sua 9 millimetri lo soppesò un attimo, poggiandoselo sulle gambe. La soluzione definitiva. La cura per il male che lo affliggeva era li, tra le sue mani, rinchiuso in una capsula di rame azionata da un micidiale meccanismo.



Rumore sordo e di nuovo il silenzio.
Silenzio finalmente.
Anche nella sua testa.

Dal cranio scoperchiato usciva una mano umana, si muoveva come a cercare di afferrare qualcosa, mentre il corpo del suo ospite giaceva a terra riversando copiose quantità di sangue sul pavimento.

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